domenica 10 marzo 2013

Francamente mi sarei un po' rotto!!!!!

A volte mi chiedo se quello che ho vissuto è un ologramma. La mia veneranda età di 48 anni mi ha permesso, purtroppo, di veder un po' di cose per poi alla fine avere un riassunto che mi descrive una situazione che francamente non sembra coincidere con quanto la mia memoria mi dice sia accaduto. Nel 1992 scoppia "Mani pulite", lo scandalo che travolge la classe dirigente che aveva sostanzialmente governato fino dal dopo guerra. I partiti politici che costituivano il "Pentapartito" (DC, PSI, PLI, PRI, PSDI) vengono praticamente spazzati via dalle inchieste giudiziarie che portano alla luce un sistema di corruzione ampiamente strutturato. L'allora PDS (il partito che era nato nel 1990 da quello che era il vecchio PCI)fu coinvolto marginalmente con la figura di un suo Tesoriere, Greganti, ma nella sostanza, nella sua classe dirigente, non fu travolto da questi scandali. Naturalmente a posteriori, emerse la teoria delle Toghe rosse, che colpivano soltanto una parte politica ignorando l'altra, ma ognuno può credere ciò che vuole, i fatti storici sono fatti storici. Comunque dopo tale evento, nella normalità di un pensiero, credo che la cosa più logica fosse affidare la guida del paese a chi, quantomeno, si era rivelato, meno sudicio degli altri, ma invece no, perchè i politici erano tutti uguali e quindi bisognava dare fiducia al "nuovo", a chi non aveva "avuto niente a che fare" con questa massa di ladri e cialtroni che ci vuotavano le tasche....... a Berlusconi. Cosa? Pensai. Come tutti uguali, ma quando, ad esempio, venivano organizzate le manifestazioni contro l'aumento di basi NATO in Italia, o contro il referendum per eliminare la "scala mobile" o decine di altre battaglie dove quella parte si opponeva ad un sistema che stava sempre più apparendo per ciò che era, quale era la forza che in maniera manifesta cercava di opporsi? Che in Parlamento ci fossero accordi, compromessi, concessioni è chiaro, sono forze politiche con idee diverse che cercano di "discutere" e trovare un punto di incontro a metà strada, ma è proprio questa la Democrazia, credo. Poi è chiaro che i delinquenti ed i farabutti erano e saranno in ogni parte, non esiste un patentino con la certificazione di onestà, ma dire che sono tutti uguali no, cavolo. Proprio perchè non erano tutti uguali e che non c'erano poi, poi, tutte quelle intese per mantenere lo stato delle cose, un certo Aldo Moro fu ucciso dalle Brigate Rosse (e non addentriamoci oltre) perchè cercava di accordare le due parti con la famosa teoria del "compromesso storico", ma anche di questo nessuno sembrava ricordarsi. Andiamo avanti, nel '94 ecco il "nuovo", l'uomo che si era fatto da se e che ci ha regalato il "Berlusconismo", ovvero un concetto di società nella quale l'illegalità è da considerarsi normale, anzi quasi un vanto, una certificazine di furbizia, ed in questo periodo certamente con il Centro sinistra sono stati fatti accordi e compromessi che hanno rasentato ed a volte superato la dignità politica, ma che ci sia stato un forte ed agguerrito movimento di dissenso ed opposizione mi sembra talmente chiaro e lampante che mi sento stupido quando sento la necessità di evidenziarlo. In questi 20 anni, certo che il centro sinistra ha anche governato, ma con quali numeri e margini parlamentari e con quale coacervo di coalizioni ha dovuto farlo? Sicuramente con una determinazione maggiore certe cose dovevano e potevano essere fatte, ma affermare ancora una volta che "di qua e di la" era la stessa cosa mi sembra quantomeno paradossale. Al crepuscolo di Berlusconi (e che sia veramente il crepuscolo è ancora fa vedere), un'altra volta riecco la storia del "son tutti uguali", così uguali che, anche se una parte politica dice a questo nuovo di fare insieme alcune di quelle cose che questo nuovo dice di voler fare, tale nuovo rifiuta perchè con "quelli" non ci si deve mescolare, tanto sono tutti uguali. A parte che in Parlamento dare "LA fiducia" non significa dare fiducia, ma soltanto permettere ad un Governo di insediarsi (senza Governo non si fanno le Leggi), tra l'altro un Governo di minoranza che sarebbe costretto a trovare ogni volta i numeri in Parlamento per poter legiferare. Non vorrei però che anche questa volta, se certe cose non si faranno venga poi data nuovamente la colpa ai soliti, e non a quelli che concretamente si "rifiuteranno" di farle, perchè "di quelli non ci si può fidare!!!! Mah!!! A volte credo che nelle fila del "nuovo" si sia accodata anche una consistente componente che aveva dato il proprio voto ed appoggio all'altro "vecchio" e per giustificare se stessi della cavolata che avevano fatto, dopo che gli altri lo avevano detto, ripetuto affermato, si giustificano dicendo che comunque non sarebbe cambiato niente "perchè tanto sono tutti uguali". Concordo nel fatto che nel nostro orizzonte politico attuale, personaggi di indiscussa ed elevata statura morale ed intellettuale non ne vedo, ma se non si è completamente cechi, qualcuno che sta un po' sopra agli altri, bisogna ammettere che c'è.

mercoledì 6 marzo 2013

Riflessioni sull'art. 67 della Costituzione Italiana.... "senza vincoli di mandato"

L'art. 67 della Costituzione Italiana recita : Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Nella sostanza, come ha detto Beppe Grillo, "un Parlamentare può fare quello che cazzo vuole", proviamo a ragionare se è giusto oppure no. Premetto che io sono un cittadino qualunque, senza tessere di partito o vincoli di alcun genere verso nessuno, ma sono un cittadino che si è rotto le palle di accettare come oro colato “slogan” facilmente afferrabili, un cittadino che ha deciso che prima di urlare “HA RAGIONE QUELLO LI'”, vuole vedere se quello li, ragione ce l'ha davvero. Allora, ritengo utile e corretto che prima di affrontare il tema specifico sia necessario ricordare brevemente come è nata la nostra Costituzione. Riporto da Wikipedia : Il meccanismo elettorale dell'Assemblea Costituente era proporzionale a liste concorrenti in 32 collegi elettorali plurinominali. La legge elettorale prevedeva l'elezione di 573 deputati, ma le elezioni non si poterono svolgere nelle province di Bolzano, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Zara, ancora sotto l'occupazione militare degli alleati Anglo-Americani e della Iugoslavia. I gruppi in Assemblea:Risultarono quindi eletti, in seguito alle elezioni, 556 costituenti. I due maggiori raggruppamenti furono quello dellaDemocrazia Cristiana, che ottiene 207 seggi, e il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, con 115. Il 25 giugno 1946 venne insediata l'Assemblea Costituente con Giuseppe Saragat alla presidenza. Come suo primo atto, il28 giugno elesse come Capo provvisorio dello Stato Enrico de Nicola. Su 504 votanti, De Nicola (PLI) ottenne 396 voti,Cipriano Facchinetti (PRI) 40, Ottavia Penna Buscemi (UQ) 32, Vittorio Emanuele Orlando (sin.storica) 12, Carlo Sforza(PRI) 2, Alcide De Gasperi (DC) 1, Alfredo Proja (DC) 1. Le schede bianche furono 14, le nulle 6. Le funzioni Come previsto dal Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 98/1946, l'Assemblea aveva innanzitutto il compito di redigere la nuova costituzione. Essa, però, aveva anche altri tre compiti: votare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e ratificare i trattati internazionali. Le funzioni legislative erano formalmente assegnate al Governo, ma in virtù delle tradizioni parlamentari prefasciste questo rimise spesso i provvedimenti legislativi più importanti all'Assemblea Costituente. A chi interessa, rimando a questo link http://cronologia.leonardo.it/cost011.htm#_ftn356 per l'elenco completo di coloro che composero l'Assemblea Costituente. Nella sostanza si vede chiaramente che un insieme di forze politiche (cattolici, comunisti, liberali, repubblicani socialisti...) con radici e valori diversi, si misero intorno ad un tavolo accantonando gli interessi di parte per unirsi in un solo obbiettivo, impedire che in futuro potessero presentarsi nuovamente le condizioni attraverso le quali si era insediata in Italia ed in Europa, una delle dittature più feroci che la nostra Storia abbia conosciuto, il Nazi/Fascismo. Quelli erano uomini che avevano combattuto, erano stati imprigionati, esiliati, condannati a morte, che avevano vissuto quel periodo e che non volevano che altri uomini e donne vivessero nuovamente quanto loro avevano direttamente e concretamente vissuto. Animati da questo spirito, comportandosi da Politici con la P maiuscola, abbandonando ogni tornaconto di parte e di partito, si sedettero “intorno ad un tavolo” per scrivere quella che nel mondo è considerata una delle più belle, per elementi e tutela della Democrazia, Costituzioni moderne. Ho letto in alcuni post recenti, commenti che dicevano che la nostra Costituzione, essendo stata scritta da “politici”, proprio perchè “politici” era da buttare e da riscrivere. Che tristezza e che ignoranza, basterebbe conoscere anche soltanto un minimo la Storia e le storie di questi uomini per vergognarsi di tali affermazioni. Tornando al principio dell'art. 67, ovvero del “senza vincolo di mandato” bisogna ricordare che viene formalizzato ed inserito per la prima volta nella Costituzione Francese nel 1791 da Emmanuel Joseph Sieyès ed è uno dei capisaldi di tutte le Democrazie rappresentative moderne. La domanda che mi sono posto allora è perchè questa norma, apparentemente errata è presente nelle Carte Costituzionali delle più grandi Democrazie del Mondo? Messi da parte gli sguaiati “spot” di chi vuole affossare alcuni principi che intralciano gli obbiettivi di qualcuno, mi sono bastati cinque minuti per capirlo, perchè è talmente lampante che non è possibile non afferrarlo. Il Parlamentare rappresenta non solo i suoi elettori ma anche tutta la Nazione proprio in quanto Parlamentare, se fosse sottoposto a quello che viene chiamato il “mandato imperativo” non rappresenterebbe più le persone o la Nazione, ma esclusivamente il proprio Partito/Movimento/Organizzazione mediante il quale è stato eletto. In sintesi, se una Persona si riconosce nei valori di un Partito/Movimento/Organizzazione, mediante il quale si presenta e viene eletto, e poi quel Partito/Movimento/Organizzazione, con i suoi organi direttivi, per l'interesse di alcuni, si trovasse a cambiare strategia e valori, quella Persona eletta, se non fosse “senza vincolo di mandato”, non potrebbe votare contro le direttive del Partito/Movimento/Organizzazione, pena l'esclusione dal Parlamento con il conseguente rimpiazzo di altra persona gradita al Partito/Movimento/Organizzazione. Praticamente quella Persona non potrebbe più decidere secondo Coscienza (la C maiuscola è voluta) ma diventerebbe esclusivamente DITA ATTACCATE AD UN CORPO, utili soltanto per premere il bottone che il proprio Partito/Movimento/Organizzazione gli direbbe di premere, praticamente un automa. Semplice, il Partito/Movimento/Organizzazione prende voti e ti fa eleggere promettendo alcune cose, io mi presento come candidato in quel Partito/Movimento/Organizzazione perchè credo in quanto afferma, ma se poi la linea cambia io sono costretto a votare anche quello che non mi va ed il Partito/Movimento/Organizzazione raggiunge i propri obbiettivi anche contro la mia idea e volontà. In questo modo un capo di Partito/Movimento/Organizzazione, può pensare e fare agire i propri Parlamentari nel modo che ritiene più opportuno senza che questi possano opporsi. Secondo me i nostri Padri Costituzionalisti l'avevano vista lunga. C'è però il rovescio della medaglia, ovvero, un Parlamentare eletto può cambiare casacca come e quando vuole senza rischio di essere espulso dal Parlamento. Vero ma se ciò avviene dietro compenso economico diventa un reato punito con il carcere (vedi i recenti fatti che stanno emergendo), o se lo fa solo per tornaconto personale, per avere altri tipi di favori, il problema non sta nella norma, ma nella limpidezza e correttezza delle persone che il Partito/Movimento/Organizzazione, decide di candidare come propri rappresentati. I nostri Padri Costituzionalisti in pratica hanno detto ai futuri Partiti/Movimenti/Organizzazioni SCEGLI BENE I TUOI RAPPRESENTANTI E POI AGISCI NEI MODI CHE HAI DICHIARATO CHE INTENDI AGIRE. E' una garanzia per tutti, perchè se io Partito/Movimento/Organizzazione, propongo delle idee, scelgo validamente le persone per limpidezza, onestà e correttezza morale a rappresentarmi in Parlamento, e continuo nella linea originaria che ho indicato, non correrò il rischio di “trasmigrazioni”. Nello stesso modo il Partito/Movimento/Organizzazione che propugna in campagna elettorale alcune idee e valori per “propaganda” e poi decide di cambiare strada, i Parlamentari o meglio ancora LE PERSONE che sono state elette con quel Partito/Movimento/Organizzazione, hanno la possibilità di non seguire quelle direttive che sarebbero ordini, imposizioni. Ripeto quanto scritto all'inizio dell'articolo, io non sono nessuno, sono solo un cittadino qualunque, senza tessere di partito o vincoli di alcun genere verso nessuno, ma sono un cittadino che si è rotto le palle di accettare come oro colato “slogan” facilmente afferrabili, sono un cittadino che ha deciso che prima di urlare “HA RAGIONE QUELLO LI!!!!!”, vuole vedere se ragione, quello li, ce l'ha davvero. Ancora una volta mi sono reso conto che, chi attacca la Costituzione e urla che è ingiusta, retrograda, antiquata, che va cambiata.......... forse, forse.......... ha qualche ragione, che non è di Stato, per farlo.

lunedì 4 marzo 2013

Il pensiero di UNA sola persona

Sono francamente un po' disorientato. Premetto che sono una persona senza tessera di alcun partito, mi considero un "cane sciolto" anche se indubbiamente i valori che sono diventati miei e che mi hanno formato sono quelli della sinistra. Mi riferisco a valori "veri" della sinistra e non a quelli striminziti e manipolati che sono stati divulgati per creare un nemico, spot pubblicitari ripetuti all'infinito per mascherare ciò che poteva essere ritenuto giusto, quindi da non far sapere, capire. Credo che in una Nazione civile, ci sia bisogno della collettività per aiutare chi è in difficoltà, che in uno Stato civile degno di questo nome, debbano essere garantiti a tutti i servizi e le necessità essenziali, quantomeno l'assitenza sanitaria, una casa, una istruzione, per consentire una vita dignitosa che valga la pena di essere vissuta. Ho sempre creduto, ed oggi ne sono sempre più convinto, che la concorrenza come unico strumento di progresso, fosse una colossale balla, perchè quando c'è competizione c'è sempre uno che vince e uno che perde ed a lungo andare chi vince diventerà sempre più forte e chi perde sempre più debole, fino a quando pochi forti arriveranno, anzi sono arrivati, a decidere tutto per i moltissimi più deboli, ignare cavie ed ingranaggi da mandare al macello per alimentare il sistema. La cosa che però ho capito, o pelomeno che guardo da un'ottica diversa è un'altra. Io posso pensarla così, ma ci saranno tante, molte, poche, moltissime, una sola persona a pensarla in maniera diversa da me, ed oggi, a differenza di quando avevo vent'anni che avevo l'illusoria arroganza di possedere la verità senza accettare nessun confronto, nessun compromesso, critica, ho capito che c'è una sola possibilità per una coabitazione civile e giusta, il dialogo, sempre naturalmente che ce ne sia la possibilità. In queste ultime elezioni ho quindi fatto una scelta, ho intriso il fazzoletto di profumo ed ho votato per il PD. Ero stufo dell'arroganza, della veicolazione dell'idea di una Società nella quale la legalità era diventata una vergogna, nella quale si affermava una cosa per poi smentirla il giorno dopo, dove l'offendere era diventato pratica comune ed utile. Mi "schifava" una società nella quale si poteva dire tranquillamente e sostenere pubblicamente, che Ruby era la nipote di Mubarak, dove una parte politica pensava a varare Leggi sulla Giustizia, mentre il Paese stava affondando nella merda, mentre le persone perdevano il lavoro e non sapevano come fare ad arrivare a fine mese. Volevo eliminare il pericolo maggiore per questa Democrazia, perchè sono convinto che non tutti i politici sono uguali, anche se fa comodo farlo credere, certo ce ne sono di pessimi, ce ne sono di cattivi, ma credo che ce ne siano anche di meno cattivi degli altri, ed è stato questo il motivo che mi ha spinto a mettere la X sul simbolo del PD. Il partito di Bersani è forse esente da colpe o maneggi? Certo che no, ha complottato, concordato, fatto ed avuto favori da Berlusconi, durante i suoi Governi non ha fatto quanto ci si aspetta da un partito con una componente di sinistra, ma mio modesto avviso, ha comunque sempre avuto quel minimo senso dello Stato gestito con quei pochi numeri a sua disposizione, senso dello Stato che dall'altra parte, sempre a mio avviso, era completamente assente. Contemporaneamente guardavo con simpatia ed interesse al Movimento 5 stelle, pulito, pulsante, con alcuni anzi molti valori ed obbiettivi che coincidevano con i miei, ma poichè ritenenvo che la priorità era eliminare politicamente il "Berlusconismo", ho scelto, profumandomi il naso, di votare PD. Devo dire che oggi sono convinto sempre di più della mia scelta, perchè in un mese e mezzo di bombardamento mediatico, Berlusconi ha compiuto una rimonta che nessuno si immaginava impedendo (spero di no) la formazione di un nuovo governo, e l'Italia con i suoi operai, artigiani, le sue attività ed imprese che ogni giorno chiudono, ringrazia. Ho visto anche, con piacevole stupore l'affermazione del Movimento 5 stelle, convinto che questi ragazzi possano portare veramente un cambiamento radicale nella vita politica del Paese e spero anche che sia così, ma ho visto anche tanta rabbia ed intransigenza nei post del blog di Beppe Grillo. Ho letto che non ci sarà nessun accordo e che voteranno soltanto i provvedimenti in linea con il "Non Statuto" del Movimento (che ho letto). Giusto! Ma come si fa a votare una Legge se non si forma un Governo? Spero davvero che possa esserci un cambiamento, ma questo può avvenire soltanto se due forze parlamentari riusciranno a trovare terreni comuni sui quali lavorare (non prendo nenache in considerazione l'alleanza con il PDL). La mia intransigenza giovanile è passata, e tornando a quanto scrivevo all'inizio del blog, oggi credo che il dialogare con chi non la pensa come me, e trovare un "compromesso" che possa soddisfare entrambe la parti sia la più grande forma di Democrazia, perchè affermare la mia idea, senza ascoltare ed in parte accettare, chi non la pensa esattamente come me significa prevaricare. Una Società nella quale c'è una idea "unica" si chiama dittatura, o perlomeno così mi hanno insegnato. Non capisco, a meno che non si tratti di una strategia politica, l'intransigenza dei post di Grillo, specialmente se da una parte c'è la disponibilità ad ascoltare ed accettare. Un quarto del Paese non è tutto il Paese, e con le rispettive percentuali parlamentari, sia il PD che Movimento 5 Stelle potrebbero controllarsi a vicenda e fare realmente le cose che devono essere fatte. Non riesco a capire questi ultimi attacchi di Grillo, solo ed esclusivamente verso gli esponenti del Centro sinistra, c'è una grande occasione per cambiare, e spero tanto che non venga buttata al vento, perchè se torniamo al voto, con una Nazione in ginocchio e figlia di venti anni di "Berlusconismo", con la prospettiva di una Campagna elettorale di sei mesi (non di uno e mezzo), allora si che ci ritroveremmo ancora una volta, più indietro del più lontano punto di partenza. Questa è la mia opinione, ed è l'opinione di una persona e come tale vale uno.