lunedì 4 marzo 2013

Il pensiero di UNA sola persona

Sono francamente un po' disorientato. Premetto che sono una persona senza tessera di alcun partito, mi considero un "cane sciolto" anche se indubbiamente i valori che sono diventati miei e che mi hanno formato sono quelli della sinistra. Mi riferisco a valori "veri" della sinistra e non a quelli striminziti e manipolati che sono stati divulgati per creare un nemico, spot pubblicitari ripetuti all'infinito per mascherare ciò che poteva essere ritenuto giusto, quindi da non far sapere, capire. Credo che in una Nazione civile, ci sia bisogno della collettività per aiutare chi è in difficoltà, che in uno Stato civile degno di questo nome, debbano essere garantiti a tutti i servizi e le necessità essenziali, quantomeno l'assitenza sanitaria, una casa, una istruzione, per consentire una vita dignitosa che valga la pena di essere vissuta. Ho sempre creduto, ed oggi ne sono sempre più convinto, che la concorrenza come unico strumento di progresso, fosse una colossale balla, perchè quando c'è competizione c'è sempre uno che vince e uno che perde ed a lungo andare chi vince diventerà sempre più forte e chi perde sempre più debole, fino a quando pochi forti arriveranno, anzi sono arrivati, a decidere tutto per i moltissimi più deboli, ignare cavie ed ingranaggi da mandare al macello per alimentare il sistema. La cosa che però ho capito, o pelomeno che guardo da un'ottica diversa è un'altra. Io posso pensarla così, ma ci saranno tante, molte, poche, moltissime, una sola persona a pensarla in maniera diversa da me, ed oggi, a differenza di quando avevo vent'anni che avevo l'illusoria arroganza di possedere la verità senza accettare nessun confronto, nessun compromesso, critica, ho capito che c'è una sola possibilità per una coabitazione civile e giusta, il dialogo, sempre naturalmente che ce ne sia la possibilità. In queste ultime elezioni ho quindi fatto una scelta, ho intriso il fazzoletto di profumo ed ho votato per il PD. Ero stufo dell'arroganza, della veicolazione dell'idea di una Società nella quale la legalità era diventata una vergogna, nella quale si affermava una cosa per poi smentirla il giorno dopo, dove l'offendere era diventato pratica comune ed utile. Mi "schifava" una società nella quale si poteva dire tranquillamente e sostenere pubblicamente, che Ruby era la nipote di Mubarak, dove una parte politica pensava a varare Leggi sulla Giustizia, mentre il Paese stava affondando nella merda, mentre le persone perdevano il lavoro e non sapevano come fare ad arrivare a fine mese. Volevo eliminare il pericolo maggiore per questa Democrazia, perchè sono convinto che non tutti i politici sono uguali, anche se fa comodo farlo credere, certo ce ne sono di pessimi, ce ne sono di cattivi, ma credo che ce ne siano anche di meno cattivi degli altri, ed è stato questo il motivo che mi ha spinto a mettere la X sul simbolo del PD. Il partito di Bersani è forse esente da colpe o maneggi? Certo che no, ha complottato, concordato, fatto ed avuto favori da Berlusconi, durante i suoi Governi non ha fatto quanto ci si aspetta da un partito con una componente di sinistra, ma mio modesto avviso, ha comunque sempre avuto quel minimo senso dello Stato gestito con quei pochi numeri a sua disposizione, senso dello Stato che dall'altra parte, sempre a mio avviso, era completamente assente. Contemporaneamente guardavo con simpatia ed interesse al Movimento 5 stelle, pulito, pulsante, con alcuni anzi molti valori ed obbiettivi che coincidevano con i miei, ma poichè ritenenvo che la priorità era eliminare politicamente il "Berlusconismo", ho scelto, profumandomi il naso, di votare PD. Devo dire che oggi sono convinto sempre di più della mia scelta, perchè in un mese e mezzo di bombardamento mediatico, Berlusconi ha compiuto una rimonta che nessuno si immaginava impedendo (spero di no) la formazione di un nuovo governo, e l'Italia con i suoi operai, artigiani, le sue attività ed imprese che ogni giorno chiudono, ringrazia. Ho visto anche, con piacevole stupore l'affermazione del Movimento 5 stelle, convinto che questi ragazzi possano portare veramente un cambiamento radicale nella vita politica del Paese e spero anche che sia così, ma ho visto anche tanta rabbia ed intransigenza nei post del blog di Beppe Grillo. Ho letto che non ci sarà nessun accordo e che voteranno soltanto i provvedimenti in linea con il "Non Statuto" del Movimento (che ho letto). Giusto! Ma come si fa a votare una Legge se non si forma un Governo? Spero davvero che possa esserci un cambiamento, ma questo può avvenire soltanto se due forze parlamentari riusciranno a trovare terreni comuni sui quali lavorare (non prendo nenache in considerazione l'alleanza con il PDL). La mia intransigenza giovanile è passata, e tornando a quanto scrivevo all'inizio del blog, oggi credo che il dialogare con chi non la pensa come me, e trovare un "compromesso" che possa soddisfare entrambe la parti sia la più grande forma di Democrazia, perchè affermare la mia idea, senza ascoltare ed in parte accettare, chi non la pensa esattamente come me significa prevaricare. Una Società nella quale c'è una idea "unica" si chiama dittatura, o perlomeno così mi hanno insegnato. Non capisco, a meno che non si tratti di una strategia politica, l'intransigenza dei post di Grillo, specialmente se da una parte c'è la disponibilità ad ascoltare ed accettare. Un quarto del Paese non è tutto il Paese, e con le rispettive percentuali parlamentari, sia il PD che Movimento 5 Stelle potrebbero controllarsi a vicenda e fare realmente le cose che devono essere fatte. Non riesco a capire questi ultimi attacchi di Grillo, solo ed esclusivamente verso gli esponenti del Centro sinistra, c'è una grande occasione per cambiare, e spero tanto che non venga buttata al vento, perchè se torniamo al voto, con una Nazione in ginocchio e figlia di venti anni di "Berlusconismo", con la prospettiva di una Campagna elettorale di sei mesi (non di uno e mezzo), allora si che ci ritroveremmo ancora una volta, più indietro del più lontano punto di partenza. Questa è la mia opinione, ed è l'opinione di una persona e come tale vale uno.

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