domenica 31 gennaio 2010

Sogniamo, ma con gli occhi aperti!

La strada per pubblicare è lunga e faticosa come se non fosse bastata la fatica di trovare il tempo di scrivere e di terminare la propria opera. Poi arriva l’Ostacolo non a caso con la “O” maiuscola.
La Casa editrice che ci permette di pubblicare. La ricerca ha inizio, ci informiamo su come presentarci, in quale modo inviare il nostro lavoro, ma soprattutto la scelta più difficile. A chi inviarlo.
Spesso all’inizio, voliamo alto, ed investiamo i nostri soldi nella stampa di alcune decine di copie del romanzo per inviarle all’Olimpo della letteratura italiana: Mondadori, Rizzoli, Einaudi etc… ma è come sparare contro un carro armato con una cerbottana, neanche si accorge della nostra presenza, allora ci troviamo ad abbassare il tiro, cercando concorsi o Case Editrici che dichiarano di essere alla ricerca di nuovi talenti, e la pila delle nostre stampe inizia ad assottigliarsi. Il nuovo autore resta quindi sospeso nell’attesa della fatidica busta, nella speranza del “il Suo libro è magnifico e saremmo lieti di annoverarLa tra i nostri autori.”
Si dice che in Italia ci siano più scrittori che lettori, ne dubito, ma se anche fosse così perché ad emergere sono solitamente prodotti commerciali che poco o niente hanno a che fare con la letteratura? Molti sicuramente ritengono di avere scritto il romanzo del secolo, e fra questi probabilmente soltanto qualcuno ha prodotto qualcosa di decente, ma nonostante ciò è possibile che gli ultimi best seller siano stati scritti da personaggi già “famosi”, possibile che fra i tanti nuovi scrittori non ci sia qualcuno che sia riuscito a scrivere qualcosa di meglio di “cento colpi di spazzola”? Io non ci credo! Già questo atteggiamento di indifferenza nei riguardi di chi ha sofferto davanti ad un PC per esprimere qualcosa di se stesso è inconcepibile, ma c’è una cosa che per me è ancora peggiore, sfruttare le speranze. La Rete è piena di possibilità e ci sono innumerevoli “Piccole” e “meno piccole” case editrici che si offrono di pubblicare nuovi autori, in mezzo a loro ci sono tante realtà vere che con i pochi mezzi a disposizione si impegnano e credono in quello che fanno, ma bisogna fare attenzione perché ci sono anche tante strutture (non voglio chiamarle Case editrici), che sono soltanto una filiera produttiva, che non hanno interesse a vendere, a distribuire e pubblicizzare (è il costo maggiore) perchè il loro scopo è solo quello di speculare sulla speranza di chi ci vuole provare. Vuoi pubblicare? Pagaci i costi di stampa, dacci qualcosa per il nostro impegno, comprati metà delle copie stampate, vendile da solo (ti lasciamo libero di gestire la cosa come vuoi!! cioè c..zzi tuoi) ed il gioco è fatto. Crediamo nei nostri sogni, ma non facciamoci illudere da coloro che li adoperano esclusivamente per tirarci fuori lo stipendio, informiamoci, guardiamo i riscontri della casa editrice e soprattutto i commenti di chi con quella struttura ha già avuto contatti ed esperienze. Sulla rete ci sono vari siti di “feedback” a tale proposito, sono tutti validi come non lo è nessuno, ma sono comunque uno strumento utile da consultare prima di decidere di investire sul nostro sogno.
A tale proposito segnalo questo sito, http://www.danaelibri.it/rifugio/agenda/caseeditrici.asp, è semplice e chiaro, senza commenti personali, ma riporta esclusivamente il giudizio di coloro che hanno avuto una esperienza con la casa editrice. E’ uno dei tanti, gli altri vi invito a consultarli e trovarli da soli. Non permettiamo che i nostri sogni siano lo strumento di guadagno di altri.

3 commenti:

  1. Ciao Luca, ho trovato molto interessante, questo post. Grazie e saluti.

    RispondiElimina
  2. Anche io l'ho trovato molto interessante. Tra l'altro è anche una dimostrazione di altruismo.

    RispondiElimina
  3. @Nicole - Grazie, credo che aiutare qualcuno che sta percorendo la strada che ho già percorso, a non cadere nelle trappole che conosco, lo ritengo un obbligo.

    RispondiElimina